Nel viaggio verso la fortuna, ogni passo è una scoperta che ti avvicina al tuo destino

Fortuna e Casualità

Quanto controllo abbiamo davvero sulla nostra vita?

Quante volte, nel corso della tua esistenza, hai esclamato “che fortuna!” senza mai interrogarti sul vero significato di quella parola? Spesso, quando diciamo “fortuna”, non ci fermiamo a riflettere su cosa realmente intendiamo comunicare: è solo un modo per esprimere gioia per un risultato inaspettato, o nasconde in realtà un desiderio più profondo, un'aspettativa di miglioramento?
In altre parole, ogni volta che pronunciamo “fortuna”, potremmo chiederci: quale immagine o quale stato d'animo sto cercando di evocare?

La fortuna è spesso vista come un fenomeno casuale, qualcosa di completamente fuori dal nostro controllo. Pensiamo alla lotteria: vincere è un evento rarissimo, con probabilità che sfiorano lo 0,000001%. Eppure, milioni di persone continuano a giocare, sperando di essere "quelle fortunate". 

Ma la fortuna è davvero solo questione di caso? La psicologia ci dice che tendiamo a sopravvalutare il ruolo del caso nella nostra vita. Ad esempio, quando qualcosa di positivo ci accade, spesso lo attribuiamo alla fortuna, senza considerare il lavoro, le scelte o le circostanze che hanno portato a quel risultato.

Uno studio particolarmente interessante, pubblicato su Psychological Science nel 2010, ha esplorato il concetto di fortuna e come le persone percepiscono il ruolo del caso nella loro vita. Lo studio, condotto dai ricercatori Maltby, Day e Macaskill(1), ha analizzato le differenze tra individui che si considerano "fortunati" e quelli che si considerano "sfortunati".

I ricercatori hanno scoperto che le persone "fortunate" tendono a:

  • Riconoscere più opportunità: sono più propense a notare e cogliere occasioni che altri ignorano.

  • Avere una mentalità aperta: sono disposte a provare nuove esperienze e a uscire dalla loro zona di comfort.

  • Essere resilienti: trasformano gli imprevisti in opportunità, trovando il lato positivo anche nelle situazioni difficili.

D’altra parte, le persone che si considerano "sfortunate" mostrano tendenze opposte:

  • Focalizzazione sui fallimenti: tendono a concentrarsi sugli eventi negativi, trascurando le opportunità positive che potrebbero presentarsi.

  • Evitamento del rischio: sono meno propense a provare nuove esperienze o a correre rischi, anche quando potrebbero portare a risultati positivi.

  • Scarsa resilienza: di fronte a un imprevisto, tendono a vedere solo il lato negativo, senza cercare soluzioni alternative o opportunità di crescita.

Inoltre, lo studio ha evidenziato che le persone "fortunate" non sono semplicemente baciate dal caso, ma hanno una mentalità che le porta a creare attivamente le condizioni per il successo. Al contrario, le persone "sfortunate" spesso si auto-sabotano, limitando le proprie possibilità di successo attraverso una mentalità chiusa e una visione negativa delle circostanze.

Un altro studio interessante è quello condotto da Richard Wiseman(2)psicologo britannico noto per le sue ricerche sulla fortuna e sulla psicologia del comportamento. Attraverso una serie di esperimenti e interviste su un campione di oltre 400 persone, suddivise tra chi si considerava "fortunato" e chi si percepiva "sfortunato", Wiseman ha analizzato i fattori che influenzano la percezione e l'esperienza della fortuna. Il campione includeva persone di diverse età, professioni e background socio-economici, rendendo i risultati più generalizzabili.

Uno degli esperimenti più famosi è stato quello del "giornale e il biglietto da 5 euro"

  • Ai partecipanti è stato chiesto di leggere un giornale e contare quante fotografie conteneva.

  • All'interno del giornale, Wiseman aveva inserito un messaggio evidente che diceva: "Smetti di contare, ci sono 43 fotografie in questo giornale", e un biglietto da 5 euro posizionato in modo visibile.

  • Le persone "fortunate" tendevano a notare sia il messaggio che il biglietto, mentre quelle "sfortunate" erano così concentrate sul compito da non vedere né l'uno né l'altro.

Da questo studio Wiseman ha dedotto quattro principi chiave che distinguono le persone "fortunate" da quelle "sfortunate":

  • Massimizzare le opportunità: Le persone fortunate sono più aperte a nuove esperienze e più abili nel creare e riconoscere opportunità.

  • Ascoltare l'intuizione: Tendono a fidarsi del proprio istinto e a prendere decisioni basate su di esso.

  • Avere aspettative positive: Si aspettano che il futuro porti cose buone, il che le rende più resilienti di fronte agli imprevisti.

  • Trasformare la sfortuna in fortuna: Sono in grado di vedere il lato positivo anche nelle situazioni negative e di trarne vantaggio.

Un ulteriore studio rilevante, pubblicato sul Journal of Positive Psychology nel 2015, ha esaminato il ruolo della gratitudine nella percezione della fortuna. I ricercatori Wood, Froh e Geraghty(3) hanno scoperto che le persone che praticano regolarmente la gratitudine tendono a percepirsi come più fortunate, indipendentemente dalle circostanze esterne. Questo perché la gratitudine aiuta a focalizzarsi sugli aspetti positivi della vita, aumentando la consapevolezza delle opportunità e delle risorse disponibili.

Non ultimo, uno studio pubblicato su Personality and Individual Differences nel 2018 ha esplorato il legame tra fortuna e personalità. I ricercatori Furnham e Cheng(4) hanno scoperto che le persone con tratti di personalità come l'apertura all'esperienza e l'estroversione tendono a percepirsi come più fortunate, mentre quelle con alti livelli di nevroticismo si considerano più sfortunate.

Possiamo, allora, affermare che la fortuna non è un evento passivo, ma il risultato di azioni consapevoli?

Ecco alcune storie emblematiche che dimostrano come preparazione, mentalità e resilienza possano trasformare il "caso" in opportunità.

A. Imprenditori che Hanno Sfruttato le Crisi
  1. Brian Chesky (Airbnb)

    • Problema: Nel 2008, durante la crisi economica, Chesky e il suo team non riuscivano a finanziare la loro startup.

    • Azione: Hanno creato pacchetti di cereali personalizzati ("Obama O's" e "Cap'n McCain") per finanziarsi, attirando l'attenzione dei media.

    • Risultato: Oggi Airbnb vale oltre $100 miliardi. La crisi è diventata un'opportunità per ridefinire il mercato del turismo.

  2. Howard Schultz (Starbucks)

    • Problema: Negli anni '80, Schultz voleva portare il modello delle caffetterie italiane negli USA, ma nessuno credeva nel progetto.

    • Azione: Ha acquistato Starbucks e ha scommesso sulla cultura del caffè come esperienza sociale.

    • Risultato: Oggi Starbucks è un simbolo globale, con oltre 35.000 punti vendita.

B. Artisti e Innovatori
  1. J.K. Rowling (Harry Potter)

    • Problema: Rifiutata da 12 editori, viveva in condizioni economiche precarie.

    • Azione: Ha continuato a credere nella sua storia, inviando il manoscritto a piccoli editori.

    • Risultato: Bloomsbury ha accettato il libro, dando vita a un fenomeno culturale da 25 milioni di copie vendute.

  2. Steven Spielberg (Regista)

    • Problema: Rifiutato dalla USC School of Cinematic Arts per tre volte.

    • Azione: Si è presentato agli Universal Studios fingendosi un dipendente, lavorando gratuitamente per imparare.

    • Risultato: A 21 anni ha diretto il suo primo film, avviando una carriera che lo ha reso un’icona di Hollywood.

C. Atleti e Persone Comuni
  1. Michael Jordan (leggenda NBA)

    • Problema: Tagliato dalla squadra di basket del liceo a 15 anni.

    • Azione: Si è allenato ossessivamente, trasformando il fallimento in motivazione.

    • Risultato: Considerato il miglior giocatore NBA della storia, con 6 titoli mondiali.

  2. Il "Fioraio Fortunato" (Esempio da Richard Wiseman)

    • Contesto: Uno degli intervistati da Wiseman, un fioraio di Londra, si considerava "fortunato".

    • Azione: Ogni giorno conversava con almeno 3 clienti sconosciuti, creando legami casuali.

    • Risultato: Una di queste conversazioni ha portato a un contratto per fornire fiori a un hotel di lusso, triplicando il suo fatturato.

D. Scienziati e Scoperte
  1. Alexander Fleming (Penicillina)

    • Problema: Nel 1928, una coltura batterica nel suo laboratorio fu contaminata da una muffa.

    • Azione: Invece di scartarla, studiò il fenomeno, scoprendo le proprietà antibatteriche della penicillina.

    • Risultato: Una rivoluzione nella medicina moderna che ha consentito di salvare milioni di vite.

Se, quindi, la fortuna non è solo casualità, come possiamo aumentare le nostre possibilità di essere "fortunati"?

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Sii curioso e aperto: Prova nuove esperienze, incontra persone diverse e esplora opportunità che normalmente ignoreresti.

  • Riconosci le opportunità: Allenati a notare i dettagli e a cogliere le occasioni che si presentano nella tua vita quotidiana.

  • Trasforma gli imprevisti in vantaggi: Impara a vedere il lato positivo anche nelle situazioni difficili.

  • Preparati: Investi nella tua crescita personale, acquisisci nuove competenze e costruisci una solida rete di contatti.

  • Pratica la gratitudine: Tieni un diario in cui annoti le cose positive che ti accadono ogni giorno. Questo ti aiuterà a sviluppare una mentalità più ottimista.

La fortuna non è solo questione di caso. È il risultato di una combinazione tra opportunità e preparazione, tra casualità e consapevolezza.

Come diceva Seneca: "La fortuna è ciò che accade quando la preparazione incontra l'opportunità."

La prossima volta che pensi di essere stato fortunato, chiediti: quanto di quel successo è frutto del caso, e quanto della tua volontà? Ricorda, la fortuna non è un dono magico, ma un'abilità che puoi sviluppare attraverso la crescita personale e una mentalità aperta, perchè "il segreto della Fortuna...sei tu!"

Note bibliografiche:

(1) Maltby, J., Day, L., & Macaskill, A. (2010). Personality, Individual Differences and Intelligence. Pearson Education. Lo studio è stato pubblicato su Psychological       Science, una delle riviste più autorevoli nel campo della psicologia.

(2) Wiseman, R. (2003). The Luck Factor: The Scientific Study of the Lucky Mind. Random House.

(3) Wood, A. M., Froh, J. J., & Geraghty, A. W. (2015). Gratitude and well-being: A review and theoretical integration. Journal of Positive Psychology, 10(3), 249-266.

(4) Furnham, A., & Cheng, H. (2018). Personality, self-estimated intelligence, and beliefs about intelligence as predictors of academic performance. Personality           and Individual Differences, 123, 176-180.

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blog a cura di: Cosimo Leandro

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